Oggi è il giorno degli “invisibili” (e noi non facciamo la spesa)

La natura ci salverà, ha svelato la virologa Ilaria Capua, tra le massime star della comunicazione coronavirus e a questo punto anche nel lungo post coronavirus. Ma oggi, sarebbe cosa buona e giusta evitare di acquistare i prodotti della natura. Noi di Noialtre, almeno, ci asteniamo. Oggi, 21 maggio, i braccianti immigrati fanno sciopero. Visto che sono invisibili per il governo, dicono, siamo invisibili anche sui campi. Elementare. Praticamente esclusi dal Decreto Rilancio (non sono i soli, si sa, ma oggi è il loro giorno e smettiamola di dire: “E allora noi?”), oggi incrociano le braccia. Nessuno raccoglierà frutta e verdura nei campi italiani, nella speranza che almeno con questo gesto si rendano almeno un po’ visibili.

Aboubakar Soumahoro, sindacalista Usb che ha lanciato la mobilitazione, l’ha spiegato in un video sulla sua pagina Facebook. “Siamo esseri umani, non braccia”. E lancia #nonsonoinvisibile. “Cara consumatrice, caro consumatore – esordisce il video – ogni volta che alzate una forchettata per mangiare non dimenticate che c’è il sudore, la fatica e lo sfruttamento di un bracciante che lavora senza diritti e dignità…”. Si appella a noi, consumatrici e consumatori, guardandoci in faccia. E da notare è anche l’uso delle parole: “Consumatrici e consumatori”, quando espertissimi commentatori, giornalisti, politici italianissimi chiamano ancora “ministro” una ministra. Si appella affinché il nostro consumo sia consapevole e indignato. “Perché uniti possiamo porre fine a tutto questo”.

Quello che si contesta, ha spiegato il sindacalista, è la regolarizzazione riservata a chi ha il soggiorno scaduto nell’ottobre del 2019, lasciando senza soluzione i casi di lavoratori vittime del cosiddetto Decreto Sicurezza ancora in vigore, che ha cancellato la protezione umanitaria. L’ultimo appello è di ieri sera: “Il vostro sostegno è speranza per le nostre disperazioni, vitalità per il nostro affanno”.

Loro incrociano le braccia. Noi ci asteniamo dal comprare frutta e verdura “per riconoscerci quella dignità di esseri umani che qualcuno si ostina a considerare solo braccia”. Oggi, niente spesa. Ci vuole poco. Ci sembra il minimo.

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