Nilla, la Regina che non t’aspetti

Nilla Pizzi, i fan senior, quelli giovanissimi e una mostra da visitare. A Sant’Agata Bolognese è ancora CentoNilla. Noialtre l’ha vista così.

La gita (fuori) dalla porta vale sempre la pena e questa volta ancora di più. Tant’è che l’abbiamo ripetuta a distanza di poco tempo per lo stesso motivo. E il motivo si chiama Nilla Pizzi. A Sant’Agata Bolognese, il comune che le ha dato i natali il 16 aprile 1919, stanno ancora festeggiando CentoNilla per il centenario della Regina della canzone italiana.
Noi di Noialtre, un po’ titubanti, la prima gita l’abbiamo fatta per seguire l’incontro che inaugurava tutto, il Salottino di Nilla. Proprio lo stesso nome del primo fan club, che peraltro nemmeno era nato a Sant’Agata, né a Bologna, ma a Torino. Ora, uno magari s’immagina quel gioiellino del Teatro Bibiena gremito di nostalgici avanti con gli anni, e un po’, sinceramente, anche noi. Invece. “Questa sera è un racconto di come gli ammiratori continuano ancora ad amarla”, introduce Luca Broncolo, promotore dei fan club della Regina e conduttore della serata.

Tra aneddoti, ricordi, immagini di repertorio, video.
Poi, la sorpresa. Anzi, due. Due giovani attorno ai trent’anni. Si chiamano Carlo e Alessandro. “Mi ero appassionato delle trasmissioni di Paolo Limiti – racconta Carlo, di Domodossola – dove Nilla Pizzi era spesso presente. Mi rivolsi alla redazione della trasmissione perché volevo conoscerla. La redazione mi rispose un po’ seccamente dicendo che data la mia età non potevo essere ammesso tra il pubblico. Raccontai la cosa a un mio amico della Stampa di Torino e pubblicò un articolo”. Il titolo? Era ‘Nilla Pizzi vietata ai minori’. Venne anche attaccato sulla locandina della scuola e lì rimase per tutta la durata del liceo. “Nilla intanto la conobbi senza l’aiuto di Limiti, ma di Adriana, sua amica e storica accompagnatrice di molte serate. Puntualmente la chiamavo, così sapevo le date delle serate, le ospitate in televisione e l’aspetto più bello di Nilla nei miei confronti, e non solo nei miei, era quello di prendermi sempre sul serio”. La stessa apertura che i fan ‘senior’ hanno con i più giovani.
Alessandro vive in provincia di Siena. Da ragazzino faceva parte di una compagnia di teatro amatoriale. Nei (tanti) momenti di bivacco, mettevano immancabilmente ‘Vola colomba’. “Non la conoscevo. Però cominciavo ad appassionarmi”. La prima complice, e vittima, fu la mamma. “Tra noi ci sono solo 20 anni di differenza. Quindi, quando iniziai ad appassionarmi a Nilla Pizzi mamma aveva 28, 29 anni. Le chiesi: ‘Mamma, mi compri un cd di Nilla Pizzi?’ Sbiancò”.

La seguiva a ogni concerto, anche quelli più proibiti, come una volta per una casa di riposo di Poggibonsi. O alle sagre di paese. “Questo per dire che lei cantava veramente dappertutto, senza farsi scrupoli o condizionare. Questo la faceva doppiamente grande. Lo spessore di un artista si vede anche da queste cose”.
Venne l’esame di terza media (già: Alessandro era davvero piccolo) e indovinate cosa portò come argomento interattivo. Lei, Nilla Pizzi, “collegata bene o male a tutte le materie”. Ha anche creato un appuntamento sul profilo Facebook ‘Nilla Pizzi la Regina’. Si passano in rassegna oltre 250 sue canzoni. Ognuno si esprime e vota, ogni settimana due di queste passano il turno.
Amore è tramandare la passione per Nilla. “Credo di essere l’unico trentenne che ha trovato una donna di 27 anni a cui Piace Nilla Pizzi”. Vero, si chiama Lavinia, oggi sua moglie. A teatro c’era anche lei con la mamma di lui e la bambina appena nata. Se piange, nessun problema: è sempre pronta una canzone di Nilla come ninna nanna.

Piccoli fan crescono e questa storia ci ha fatto pensare quanto Nilla Pizzi, come le scrisse Mina in una lettera, si fosse “salvata da tutte le classificazioni”. È oltre. Oltre le generazioni. Oltre il tempo. Le mode. Libera? Vogliamo pensare di sì. Per questo la seconda volta, solo qualche giorno fa, siamo tornate a sant’Agata per visitare la mostra fotografica (con video) ospitata nella Sala che prende il suo nome in via 2 Agosto 1980 che l’amministrazione comunale le ha dedicato. Contiene foto preziose raccolte soprattutto da chi Nilla l’ha conosciuta. Gli amici del paese, o solo chi aveva qualche ricordo in casa e lo ha voluto condividere. Una mostra che ne celebra l’arte, il fascino, la voce e che si è arricchita giorno dopo giorno di materiale, testimonianze, ricordi.
Nilla nell’immaginario collettivo. Nilla, anche, tra noi. Con Sinatra, Lancaster, Modugno, Dalla, Morandi, come con i tanti compaesani a casa sua per una festa. O al mare con i nipotini. Una mostra utile. Anche (soprattutto?) per chi ha solo un’idea vaga di lei. Ne scoprirebbe una donna assolutamente moderna. C’è tempo fino al 26 maggio. Meglio non perderla.

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