La lunga estate sportiva sognando Wembley. O forse Tokyo?

Che estate di sport, ragazzə! Adesso gli Europei, poi le Olimpiadi, nel mezzo i motori che sfrecciano, a due e quattro ruote. E poi il Tour de France. Insomma, non ci si annoia. Noi di Noialtre, come abbiamo detto nel primo numero de La Sportina, questa nuova rubrichetta, amiamo lo sport e lo seguiamo. A modo nostro, ovvio. Non ci perdiamo quasi nulla di questo Europeo 2020.

Ad esempio, l’abbraccio di Mancini e Vialli ci ha fatto ricordare il bello dell’amicizia e del gruppo (anche troppo? Un’enfasi da parte dei media che la metà sarebbe bastata), e da giorni facciamo pronostici sull’inginocchiamento o meno degli azzurri in solidarietà con il movimento Black Lives Matter. Al momento supponiamo che lo faranno, perché se abbiamo capito bene (ma non ne siamo sicure) ci si inginocchierà se l’altra squadra lo farà, e visto che l’altra squadra che affronteremo il 2 luglio ai Quarti di finale sarà il Belgio di Lukaku, uno che oltre a mettersi in ginocchio esibisce il pugno chiuso, immaginiamo di sì. Ma non è detto.

Intanto, gioiamo per Vanessa Ferrari che l’altro giorno alla Coppa del Mondo di Doha ha strappato nella specialità del corpo libero il biglietto per le Olimpiadi ti Tokyo. La quarta. Si sottolinei quarta. Dopo Pechino, Londra, Rio. Come lei nessuna mai, nella ginnastica. Magari, se si fosse dato un po’ di spazio in più per una notizia che comunque è storica, non ci saremmo dispiaciute. Anche perché, essendo un po’ di parte, fa piacere ricordare che alla quarta olimpiade quest’anno ci è arrivata a trent’anni, dopo tendini saltati, il Covid (che ha contratto a marzo), l’allenamento in garage quando tutte le palestre a Brescia, la sua città, erano in lockdown, l’aiuto a tenersi in forma a chi la seguiva sui social (lei, capito?), il bronzo agli Europei con un esercizio sulle note di “Bella Ciao” il 25 aprile. Ma che vogliamo farci. C’è sport e sport. Anche nel linguaggio.

A questo punto, proponiamo un gioco riportando nove frasi pronunciate in questi giorni. Di queste, sette riguardano il calcio, due no. Se poi scrivete chi le ha pronunciate, siete da Premio Oscar. Prontə? Via.

1. «Inginocchiarsi? Io sono sempre per la libertà».

2. «Quando capiterà qualche richiesta da altre squadre ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà verso l’altra squadra, poi cercheremo sicuramente di combattere il nazismo in altro modo».

3. L’inviata Valentina Bisti viene aggredita in diretta da urla e spintoni. Il collegamento salta. Dalla redazione di Raiuno il commento: «È quello che si chiama un entusiasmo incontenibile».

4. «È fuorigioco, Beppe! E io ti abbraccio che è fuorigioco! E io ti abbraccio che è fuorigioco!».

5. «Ci ho creduto, ho lavorato senza sosta (…). All’inizio di questo cammino avevo promesso che vi avrei fatto sognare e vi dico solo che il grande sogno continua, andiamo a scrivere un’altra pagina di storia».

6. «Per vincere le partite bisogna giocare male, perché saper giocare male è come il brutto che frega la donna al bello».

7. «Sembra l’atmosfera di Italia ’90, anche se io non ero nato».

8. «Ed ecco che segna mettendo la palla proprio là, dove la nonna nasconde la marmellata!»

9. Alza lo sguardo, punta il dito al cielo. Poi gli chiedono: «A chi hai dedicato la vittoria?». «A mio nonno, naturalmente». E si commuove.

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