L’azzurro? Nel 2022 è ovunque (a parte il Qatar)

Hanno coperto il capo di Roberto Mancini con un turbante. Hanno paragonato la nazionale di calcio maschile a un insieme di valorosissimi cavalieri. Alla conquista del Sacro Graal, ovvio. Che sta per Qatar. Sono solo due esempi, photoshoppati, visti sul più letto quotidiano sportivo italiano. L’impresa, giusto per continuare le citazioni, come si sa non è riuscita. L’avversario che avrebbe potuto far male non è stato Cristiano Ronaldo ma tal Aleksandar Trajkovski, calciatore in forza alla società saudita Al-Fayha. Valore di mercato 350 mila euro. Potrebbe essere un affare per la prossima campagna acquisti di una qualche società italiana, per dire. C’è da disperarsi per la disfatta (e ridagli con le citazioni)? Fate voi.

Noi, per dire, quattro anni fa, quando anche in quel caso l’Italia non fu qualificata, con le amiche abbiamo ovviato alla delusione tifando ora per una squadra, ora per l’altra e fu parecchio divertente. Quindi, con ogni probabilità ripeteremo l’esperienza anche dal 21 novembre al 18 dicembre, quando il Qatar ospiterà il prossimo campionato del mondo di calcio maschile senza gli azzurri. Una prospettiva per noi (di Noialtre) tutt’altro che disperante. Ma non c’è solo il calcio. Forse giova ricordare gli appuntamenti sportivi da qui a fine anno.

Per non dire di quelli già disputati, come le Olimpiadi invernali di Pechino in cui abbiamo appreso con grande sorpresa che grazie alla coppia Stefania Constantini e Amos Mosaner siamo capaci di fare miracoli anche nel curling, una specialità che fino a due mesi fa contava 350 praticanti in tutta Italia, o i mondiali indoor appena conclusi con l’oro a Marcell Jacobs nei 60 metri piani (record europeo) e il bronzo a Gianmarco Tamberi nell’alto. E se quello imminente tra l’Italia calcistica e la Turchia oltreché inutile sarà un mesto match, c’è modo di tornare a gioire. Ad esempio dal 13 al 29 maggio con i mondiali di nuoto (e anche tuffi e pallamano) a Fukuoka, Giappone. La giovanissima ranista Benedetta Pilato non vede l’ora di riscattarsi dalla delusione di Tokyo, per dire. E il Settebello che farà? Suspence.

L’estate, poi, sarà un appuntamento via l’altro. Dal 6 al 13 luglio le ragazze di Milena Bertolini parteciperanno agli europei di calcio femminile. Ricordate il mondiale del 2019 quando i pronostici le davano per eliminate al primo turno e arrivarono ai quarti? Avanti, allora. E i mondiali di atletica in Oregon dal 15 al 24 luglio? Gli europei (ancora) di nuoto a Roma dall’11 al 21 agosto? E poi di nuovo l’atletica, con gli europei di Monaco di Baviera dal 16 al 21 agosto? Per non dire dei mondiali paralimpici di atletica leggera dal 26 agosto al 4 settembre a Kobe, e sarà tifo grande per la straordinaria Ambra Sabatini nei 100 metri. L’impresa, questa sì che vale il termine, per lei sarà andare sotto i 14’’. E scusate se è tanto.

Non abbiamo finito. Anche il volley femminile scende in campo per i mondiali (23 settembre – 15 ottobre) nei Paesi Bassi e in Polonia. Niente da fare invece per i campionati maschili, per decisione della Federazione Internazionale di Pallavolo, considerando che il Paese ospite sarebbe stato la Russia. E a completare un anno ricchissimo, arrivano l’Eurobasket a inizio settembre e la coppa del mondo di rugby femminile in Nuova Zelanda dal 23 settembre al 23 ottobre. Ma prima, proprio in questi giorni, si sta giocando la Sei Nazioni. L’Italia nella partita d’esordio ha perso contro una fortissima, la Francia. Ora l’attende L’Inghilterra e la Scozia. Ma a prescindere da vittorie e sconfitte, non farebbe male seguire un po’ questo sport. Aiuterebbe se non altro ad abbattere qualche pregiudizio. Tipo che il rugby è uno sport “maschio”. Duro, forse, ma maschio, dicono le rugbiste che lo praticano, proprio no.

Illustrazione di Sara Cimarosti

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