Il mondo capovolto

Il mondo della scuola è in attesa di bandi. Bandi per il prossimo ciclo TFA, bandi per il nuovo concorso docenti, bandi per i nuovi corsi abilitanti proposti da questo governo, e bandi per il ruolo di dirigente. Consultando uno dei siti più cliccati dal personale scolastico (Orizzonte Scuola – https://www.orizzontescuola.it/concordo-dirigenti-scolastici-si-dara-priorita-ai-vincitori-maschi-per-garantire-la-parita-di-genere-i-dati/) leggiamo la seguente notizia relativa a quest’ultimo bando.

<< Secondo le informazioni raccolte in questi giorni, la bozza del bando conterrebbe anche una novità legata alle norme sulla parità di genere. >>

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“Wow” – pensiamo – “ci voleva questo governo per introdurre queste norme”. Poi continuiamo a leggere e ci rendiamo conto che il mondo è stato capovolto e che all’improvviso ci troviamo sul set della commedia francese “Non sono un uomo facile” del 2018 girata da Eleonore Pourriat. Lì, sul set, le donne coprivano tutti i ruoli di potere e le discriminazioni erano nei confronti del genere maschile. Si tratta di una commedia che in maniera leggera e divertente cerca di aprire una riflessione sui rapporti di genere e sulle discriminazioni perpetrate verso il genere femminile. Un esempio più recente dello stesso tipo di spettacolo possiamo trovarlo in “Barbie“, film uscito quest’estate, diretto da Greta Gerwig, che ha fatto molto discutere proprio per i temi affrontati legati alla discriminazione. Ma torniamo a noi…

Pensavamo di essere capitate su un set, invece siamo proprio qui, in Italia. Dove le norme legate alla parità di genere entrano in un bando pubblico per tutelare il genere maschile. Continuiamo a leggere:

<< Infatti, stilata la graduatoria finale del concorso, in caso di parità di punteggio complessivo, scatteranno le scelte relative alla parità di genere. Sulla base delle percentuali di rappresentatività dei generi nei ruoli dei dirigenti allo stato attuale, le percentuali maggiori protendono per il genere femminile. Così, sarà garantito un equilibrio di genere nella maggior parte delle regioni in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento. Il titolo di preferenza sarà, quindi, in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato. >>

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Il genere maschile è meno rappresentato nei ruoli di dirigenza all’interno del mondo scolastico. Quindi? In quanti altri ruoli il genere femminile è meno rappresentato e questo continua a non essere un problema? Vogliamo parlare anche degli stipendi differenti in base al genere di appartenenza? Del soffitto di cristallo ancora presente in molte realtà, pubbliche e private? No. Non vogliamo parlarne. Preoccupiamoci solo dell’unico luogo, un luogo che ha a che fare con la cura guarda caso, in cui le donne sono presenti in percentuale maggiore degli uomini. Solo di questo. Il tutto mentre il terrorismo avanza, le guerre aumentano, i soldi dei cittadini e delle cittadine diminuiscono, e il Paese sta andando allo sfascio. Ma pensiamo ai dirigenti e a questo importantissimo tema della scarsa rappresentanza maschile.

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