Teresa Noce, il PCd’I, Kamala Harris e le altre. Connessioni

«Venne il congresso di Livorno del 1921 e nacque il Partito comunista. Torino vi aveva mandato una forte delegazione in maggioranza comunista. Al ritorno dei delegati fu convocata l’assemblea generale della frazione comunista e di tutti gli iscritti socialisti che intendevano aderire al nuovo Partito. Ricordo quella sera. Per poter partecipare alla riunione e dare la mia adesione, a termini di statuto avrei dovuto avere 21 anni compiuti. Mi mancavano sei mesi a compierli, ma poiché ero nata nel 1900 e ci trovavamo nel 1921, bastava nascondere il mese di nascita e far vedere sulla tessera soltanto l’anno. Così feci (…).

Salii di corsa e con grande batticuore lo scalone della Casa del Popolo. Sulla scala sorpassai Angelo Tasca che saliva adagio adagio, quasi esitando a ogni scalino. Mi voltai a guardarlo: sarebbe entrato o no? Avrebbe aderito o sarebbe rimasto nel vecchio Partito socialista? (…). Non volevamo indecisi dell’ultima ora (…).

Poco tempo dopo ci fu il congresso della Federazione giovanile socialista. Anche qui si ebbe una scissione alla quale seguì la fondazione della Federazione giovanile comunista (…). In quella stessa assemblea si passò subito all’elezione delle cariche e io fui eletta segretaria della sezione italiana. Era la prima volta che una donna veniva eletta a una carica di quel tipo e credo che per molti anni il mio caso rimase unico».

Oggi è il 21 gennaio e un secolo fa nasceva il Partito Comunista d’Italia (diventerà PCI nel 1943). Scriviamo queste righe tratte da “Rivoluzionaria professionale, autobiografia di una partigiana comunista”, di Teresa Noce, con le immagini impresse nella mente e gli occhi della giornata di insediamento di Joe Biden e Kamala Harris. Tutto molto americano, quindi molto planetario. Coinvolgente. Perché Biden dice che è la giornata della speranza, della democrazia che ha prevalso, della storia. Dell’unità. E dice che le cose possono cambiare perché «abbiamo il primo vicepresidente donna», Kamala Harris.

Lei giura nelle mani della giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor e su due bibbie, una di Regina Shelton, che considera come una seconda madre, e una del giurista Thurgood Marshal. Indossa un abito viola, in onore di Shirley Chisholm, la prima donna afro-americana a candidarsi alla presidenza. Sono ben visibili al collo le perle simbolo di appartenenza alla Alpha Kappa Sonority, e chi ne ha fatto parte hanno avuto ruoli importanti nella storia. Come Rosa Parks, Coretta King, Maya Angelus, poetessa come è la giovanissima Amanda Gorman che ha illuminato il mondo. Connessioni di latitudini. Di passato e presente. Forse, futuro.

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