LinkedOut, ripartiamo dalla cultura
Il deserto su LinkedIn continua, tanto più in questo momento storico in cui manca un governo e di conseguenza tutti i ministri annessi. Cosa c’entra questo? C’entra.
C’entra perché senza un ministro del lavoro che possa dare indicazioni non c’è nessuno a cui appellarsi per chiedere la proroga allo sblocco dei licenziamenti. C’entra perché senza un ministro dell’economia non c’è nessuno a cui appellarsi per chiedere la proroga delle cartelle esattoriali. C’entra perché senza ministro della sanità non c’è nessuno che possa dirci esattamente come stanno le cose, che possa dare un minimo di fiducia ai datori di lavoro sul fatto che la pandemia stia vedendo la luce. Presso l’ateneo fiorentino si vocifera su un possibile rientro del Professor Conte, da rumors più fondati si parla di un possibile nuovo partito, altri danno per premier Di Maio.
C’è chi parla di elezioni, chi di governo tecnico, chi di Conte Ter. Una cosa è certa, lo spread è ai massimi livelli e la fiducia dei mercati esteri sulle sorti italiane è veramente al minimo.
In uno scenario di questo tipo come possiamo aspettarci che sul social dove avviene l’incontro tra candidati/e e recruiter non ci sia il silenzio?
Intanto però qualcosa si muove, si vocifera su una ripresa dei concorsi all’interno della scuola (certo sarebbe bello avere un ministro o una ministra dell’istruzione); di una lenta ripresa nel mondo della ristorazione grazie alla zona gialla che è stata improvvisamente allargata; di un lento ritorno alla vita di tutti i giorni. Lento, lentissimo ritorno.
I lavoratori del mondo dello spettacolo arrancano sempre di più, in attesa di possibili zone bianche, non pervenute nemmeno in questo aggiornamento di colori. Mentre Amadeus chiede a gran voce, minacciando un suo ritiro, che il festival di Sanremo abbia un pubblico in presenza.
La Liguria diventerà improvvisamente zona bianca per permettere lo svolgimento del Festival secondo i desideri del conduttore? O troveranno un altro escamotage per accontentarlo?
Il governo in piena crisi, la Lombardia che sbaglia i dati, l’assenza di ministri a cui appellarsi, siamo decisamente allo sbando.
E mentre negli Stati Uniti Biden decide di interrompere il finanziamento federale alle carceri private per limitare i soprusi della Polizia, in Italia fanno irruzione in una scuola occupata dove un gruppo di studenti, stanco della DAD decide di dimostrare al proprio governo (quale?) che tornare in aula in sicurezza è possibile.
E’ decisamente l’ora di cambiare rotta, da dove partire? Forse proprio dalla cultura che ci è stata forzatamente negata per quasi un anno e dai danni, irreparabili, cui sono state sottoposte le più giovani generazioni.