LinkedOut, l’immobilismo
È passato un anno, e siamo esattamente al punto di partenza.
Zona rossa, arancione rafforzato, arancione scuro, gialla, bianca. Lo scorso anno Conte occupava le nostre serate, con conferenze straordinarie, interruzioni del servizio televisivo, dichiarazioni alla popolazione su come lavarsi le mani, su come mantenere il distanziamento, su come non aumentare il contagio. Quest’anno, invece, Draghi è inesistente e al suo posto manda Gelmini e Speranza a spiegare i nuovi provvedimenti. Che poi, chiamiamoli nuovi. Ormai la novità sarebbe sentirsi dire che possiamo considerarci liberi. Tutto il resto non fa più notizia.
Ma mentre le cose continuano a non cambiare, in tv c’è Sanremo.
Ieri sera, per esempio, sul palco dell’Ariston è stata invitata Beatrice Venezi, 31 anni, la più giovane in Europa a dirigere un’orchestra. Ci ha tenuto a specificare, in un siparietto per niente preparato, che lei è direttore d’orchestra, non direttrice.
“Me ne assumo la responsabilità” ha detto “quello che conta è il talento, la preparazione con cui si svolge un determinato lavoro. La posizione, il mestiere, ha un nome preciso ed è quello di direttore d’orchestra”.
Certo, ha un nome preciso. Sicuramente non era previsto che una donna potesse essere direttrice d’orchestra, ma per fortuna la lingua non è statica, è dinamica, e si modifica grazie alle persone che la utilizzano. Le cose continuano a non cambiare.
Lunedì sarà il secondo 8 marzo senza la possibilità di scendere in piazza, senza la possibilità di fare un aperitivo con le amiche. Martedì sarà passato un anno dalla prima zona rossa, quella lombarda del 2020. Un anno di pausa, in cui le nostre vite hanno subito radicali cambiamenti, eppure nulla sta cambiando.
Su LinkedIn si continua a tacere, ma su Facebook, c’è invece un gruppo di insegnanti che si confronta e cerca di capire come sia possibile non riuscire a prenotare un vaccino. C’è chi sta provando a spostare la residenza pur di avere il medico in una città che possa offrirgli/le il vaccino; c’è chi sta insistendo con il/la proprio/a medico/a per farselo prenotare; ci sono medici che non rispondono, altri che non sanno cosa devono fare, pazienti che spiegano ai medici cosa dicono i protocolli regionali. Docenti che non possono vaccinarsi perché i medici danno loro appuntamento durante gli orari di servizio. Il caos.
E poi c’è la DAD, c’è Classroom, la piattaforma più utilizzate nell’ultimo anno. C’è chi fa mille sforzi per rendere il proprio lavoro all’altezza del momento. Chi non dorme per non far sentire abbandonati i propri studenti. Chi si forma, chi si aggiorna in continuazione per scoprire le nuove funzionalità del pacchetto Google per la didattica e chi pensa che nominare in fila le cinque dita dei piedi possa definirsi DAD.
Perché alla fine, non sta cambiando nulla.